Ancora una volta la Vibonese non riesce a portare a casa i 3 punti e subisce il secondo pareggio consecutivo negli ultimi minuti di gara contro una squadra certamente non trascendentale quale è stata quella del Palazzolo. Indubbiamente la Vibonese anche nella partita contro il Palazzolo aveva tutti i pronostici dalla propria parte e pertanto la squadra rossoblù ha affrontato questa partita con una pressione enorme: doveva vincere e la partita con un outsider aumentava ancora di più la necessità di vincere. Ancora una volta negli ultimi 20 minuti della gara la squadra è andata in confusione mentale, i timori e le paure hanno assalito i giocatori in campo che, anche con un uomo in meno, sottoposti ad un continuo cambiamento di modulo tattico a seguito degli stravolgimenti operati in corso d’opera dal mister, hanno finito col danneggiare una squadra già profondamente contratta alla luce del calo fisico netto che si è registrato quando la squadra ha dovuto difendersi dagli attacchi avversari andando spesso in affanno. Queste incertezze e paure condizionate da un mix atletico-mentale non vincente sono state amplificate ancora una volta da sostituzioni poco oculate da parte del duo Campilongo-Troise e per niente in linea con le dinamiche della partita, dallo spostamento di alcuni giocatori adattati in ruoli non a loro congeniali che hanno faticato e non troppo per tenere il passo degli avversari.
I tempi di gioco pare siano fermi a 70 minuti…
Perché, mi si smentisca se sbaglio, analizzando i gol subiti nelle partite fin qui disputate, si evince una sofferenza “atroce” dopo il 70 minuto soprattutto nella linea mediana e sulle fasce difensive. Se poi si considera che il reparto d’attacco puntualmente viene sostituito quasi sempre in blocco, si dà consciamente all’avversario di prepararsi ad attaccare ed ai giocatori rossoblù di difendere.
Ma perché questa sofferenza? Semplice! Perché magistralmente Campilongo e soci prendono l’iniziativa, attraverso il loro credo tattico, di attendere l’avversario, arretrando paurosamente e vistosamente il baricentro del gioco, ossia, per vie brevi, la squadra rimane intrappolata nella propria metà campo spegnendosi improvvisamente e dimostrando grande fatica nel poter ripartire ed impostare azioni d’attacco; il centrocampo non riesce a sorreggere le sorti della partita per la mancanza soprattutto di uomini leader, e quindi difesa e portiere hanno più occasioni nelle quali si devono disimpegnare. Il reparto difensivo, essendo sotto pressione, aumenta così inevitabilmente la possibilità di errori.
L’uno a uno di domenica apre alcuni importanti interrogativi.
C’è da riflettere per esempio sul ruolo dell’esterno basso di destra. La prova di domenica ha fatto capire ancora una volta che Malberti, invalicabile da difensore centrale, non è adeguato a giocare da esterno basso di destra perché è un giocatore molto fisico e quindi incontra problemi notevoli quando deve contrastare l’ala che solitamente sfrutta le doti di agilità.
Altra considerazione: in attacco è mancato da morire gazzella Sowe, la sua imprevedibilità, il suo estro, soprattutto, la sua velocità. La Vibonese, anche se in maniera meno brillante del solito, pure con il Palazzolo si è resa protagonista del consueto giro palla, senza che il grande fraseggio si sia mai tradotto in tiri in porta, fatto salvo per due occasioni sprecate in malo modo da Allegretti. Negli ultimi 25 metri sono sempre mancate cattiveria e precisione. Tutto ciò fa sì che i rossoblù fatichino da morire a mettere al sicuro il risultato. E’ necessario un acquisto almeno a centrocampo ed in attacco di grande livello e soprattutto calciatori con forti motivazioni, dotati di spirito combattivo, che vogliano primeggiare, oltre a reperire anche qualche under di belle speranze.
Tutto ciò però solo se il mister ha l’accortezza di far giocare la propria squadra non privandola completamente del reparto d’attacco ed azzeccasse anche le sostituzioni. Altrimenti si rischia una stagione in chiaroscuro.
Siamo ancora nel primo tempo, poi sarà disfatta.
Avanti Vibonese! Forza Leoni!