Poteva essere una giornata favorevole per accorciare ulteriormente la distanza sul Troina ma la partita tra la Vibonese e l’Acireale si è conclusa con un pareggio, alla vigilia insperato per entrambe le squadre, che lascia immutate le distanze con la capolista Troina, anch’essa reduce da un pareggio maturato sul campo del Roccella. Alla fine la Vibonese deve recitare il “mea culpa” per non aver saputo sfruttare un’occasione così favorevole, ma questa mezza battuta d’arresto non deve comunque creare allarmismi perché la squadra, reduce da diciotto risultati utili consecutivi, ha tutti i mezzi per poter aspirare alla vittoria finale del campionato.
Oramai, dati alla mano, emerge un’altra verità inconfutabile, ossia che la capolista Troina ha rallentato in modo vertiginoso il passo che aveva tenuto nella prima parte del campionato per cui, a scanso di imprevedibili colpi di scena, la corsa alla vittoria finale sarà un gioco a quattro, ovvero Troina , Vibonese, Igea Virtus e Nocerina, con la Vibonese che riceverà in casa due (Troina e Igea Virtus) delle tre pretendenti, avendo già sconfitto nella prima di ritorno la squadra rosso-nera della Nocerina.
La Vibonese nell’incontro di ieri si era presentata con la consapevolezza che una vittoria avrebbe potuto rappresentare l’inizio di uno sprint per la vittoria del campionato ed invece ha dovuto rinviare il tutto perché è incappata in una giornata poco positiva.
La squadra ha accusato oltre il dovuto la lunga settimana “calda” che ha caratterizzato la partita con l’Acireale e dopo un avvio scoppiettante inspiegabilmente è andata in corto circuito cedendo soprattutto sotto l’aspetto mentale. Non a caso sono stati sbagliati passaggi ed appoggi semplici e col passare dei minuti la squadra annaspava non riuscendo a trovare il giusto equilibrio tra i vari reparti. La causa è da ricercarsi in un calo di concentrazione dovuta probabilmente ad un eccesso di sicurezza che si è tradotto in un appannaggio di idee ed in una poca mobilità dei calciatori a partire specialmente dalla cintola del centrocampo in su.
Un calo di concentrazione che ha incomprensibilmente coinvolto la maggior parte dei calciatori in campo, con un centrocampo ridisegnato “vecchia maniera”, che è andato spesso in affanno nel secondo tempo e solo la bravura del portiere Spataro, nella fase cruciale del secondo tempo, ha evitato che il risultato prendesse una piega a noi sfavorevole.
D’altra parte, neanche i correttivi posti in essere dal mister Orlandi nella seconda frazione di gara hanno dato i frutti sperati atteso che l’ingresso a partita in corso di Silvestro e Dorato ha dato si maggior vivacità e più freschezza in un reparto che è stato fin troppo spento ed abulico perché non supportato a dovere da un centrocampo che si è dimostrato lento, statico in alcuni momenti molto impacciato.
Prova ne è che le occasioni più propizie della nostra squadra per cercare la vittoria si sono verificate a cavallo tra i minuti finali e quelli di recupero e solo la prontezza e lo scatto felino del portiere acese Barbieri, di proprietà della Vibonese, ha strozzato a Dorato e compagni ed ai tifosi tutti la gioia del gol.
Ma il calcio, come è ben noto a tutti, non è una scienza esatta e pertanto chi pregustava di far un sol boccone dell’Acireale ha dovuto ricredersi ed in modo particolare la Vibonese che, una volta acquisito il vantaggio, ha affrontato con troppa sufficienza i dirimpettai avversari finendo per rimanere imbrigliati nella loro ragnatela. Né può rappresentare, altresì, una sorta di pezza giustificativa l’impennata d’orgoglio registratasi nei minuti finali.
Come già sopra rappresentato, questa mezza battuta d’arresto deve essere accolta con lo spirito giusto e la serenità dovuta se si individuano subito le cause che hanno modificato l’atteggiamento in corsa d’opera della nostra squadra. Un’ analisi oculata e serena all’interno dello spogliatoio può rappresentare la giusta medicina per porvi rimedio a questo improvviso ed imprevisto black-out e ricaricare le pile in vista dei prossimi impegni.
Sicuramente la competenza e la professionalità impreziosita dal lavoro certosino di tutto lo staff tecnico può essere di buon auspicio per il prosieguo del campionato perché la squadra è formata da giocatori dalle indubbie qualità umane, professionali e capaci di poter reagire in qualsiasi momento.
Una squadra che vuole vincere il campionato può anche avere una naturale e fisiologica flessione, ma la mentalità e l’atteggiamento in campo deve essere sempre indirizzato alla costante ricerca della vittoria cercando di mantenere alta la concentrazione non facendosi distrarre e condizionare da fattori esterni.
I presupposti ci sono tutti ed anche l’arrivo di “El Cucù” Arario, ancora in attesa di transfer, conferma e dimostra, ancora una volta, la volontà da parte della dirigenza tutta di voler perseguire la vittoria finale del campionato, dotando la squadra di ulteriore e maggiore qualità e forza penetrativa.
A questo punto appare un buon viatico per la prosecuzione del campionato quanto il fenomenale cestista Mike Jordan ebbe a dichiarare nel corso della sua splendida ed ineguagliabile carriera “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati.”
In attesa di Cittanova-Vibonese.
Ad maiora semper!
Ed allora più forti ed uniti e “feroci” che mai, perché la “VIBONESE È SEMPRE UNO SQUADRONE”.
Avanti tutta Vibonese! Forza Leoni!