Neppure il tempo di gioire. Di festeggiare. Di respirare. In terza serie si torna in campo. Dal “boxing day” in salsa calabrese, all’ultima domenica del 2018. Che in Serie C siginifca prima giornata del girone di ritorno. Dalla vittoria sul Potenza. Alla delicata gara interna con Bisceglie. La classica partita da prendere con le pinze. Lo sa bene capitan Obodo, il primo a presentarsi oggi pomeriggio agli allenamenti e, da buon condottiero, a suonare la carica all’interno dello spogliatoio rossoblu in vista della prossima “guerra”: «Ci serviva tanto questa vittoria – spiega Obodo. Il successo è sempre la migliore medicina anche quando non si ha nessuna patologia particolare. A noi – continua – ci sono andate male un paio di situazioni che ci hanno penalizzato oltremodo. Aldilà di alcune decisioni arbitrali discutibili – rimarca il capitano – siamo stati soprattutto sfortunati contro Juve Stabia e Paganese. Alla nostra classifica – continua – credo, infatti, manchino quei quattro punti persi contro le vespe in casa e gli azzurrostellati in trasferta». Già la sfida di Pagani. Una squadra che a Kenneth Obodo ricorda molto da vicino il Bisceglie: «Come la Paganese naviga nelle retrovie della classifica – analizza – e come la Paganese va in seria difficoltà se attaccata. Dovremo essere bravi ad aggredirli da subito provando a concretizzare tutte le occasioni che creeremo. Non possiamo permetterci – rimarca – di perdere altri punti, soprattutto in casa. A differenza delle altre squadre il Bisceglie l’abbiamo già affrontato nella gara d’andata quindi conosciamo i loro punti forti e quelli deboli. All’andata – spiega – ci misero in difficoltà sui calci piazzati, dovremo evitarli chiudendo ogni spazio e ripartendo come sappiamo fare». Rispetto ad un girone fa, questa volta contro il Bisceglie ci sarà il pubblico di casa a dare una mano: «Mercoledì contro il Potenza ci hanno sostenuto dall’inizio alla fine – commenta Obodo. Nonostante fosse un giorno festivo e facesse veramente freddo in tanti ci hanno fatto sentire il loro calore. L’appaluso a fine gara poi – continua – è stato il regalo più bello. Domenica proveremo a meritarne un altro, magari più numeroso e fragoroso, così – chiosa – da poter chiudere in bellezza un anno straordinario».