Con la consapevolezza di aver giocato alla pari contro la corazzata Catania, meritando ai punti forse qualcosa di più, e la certezza di aver fatto anche meglio rispetto al girone d’andata nelle prime cinque partite del calendario. Quattro, infatti, i punti in più conquistati dalla Vibonese in questo frangente di tempo. Numeri e statistiche che hanno alzato il morale in casa rossoblu anche se i piedi restano ben piantati per terra. Parola di Fabio Tito: “Siamo contenti di questi risultati – analizza il terzino – ci danno più fiducia e ci permettono di avvicinare la quota salvezza che per noi – sottolinea – resta il primo obiettivo stagionale. Poi – continua – potremo giocarci le nostre eventuali carte nella corsa ai playoff”. Gli spareggi promozione che ad inizio stagione sembravano un sogno e che oggi, classifica alla mano, sono alla portata dei rossoblu, anche se la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa: “È vero – spiega Tito – tra l’altro avremo praticamente tutti gli scontri diretti per rientrare nelle prime dieci in classifica lontano dal nostro stadio. Come la sfida contro la Cavese – rimarca – una squadra tosta che viene da una bella ed importante vittorie contro la Sicula Leonzio”. E allora che gara bisogna aspettarsi? “ Sarà una battaglia su un campo difficile in un ambiente particolare. La Cavese – spiega Tito – ha cambiato tanto in questo mercato ed è allenata da un tecnico esperto come Modica. Per loro proseguire questo momento positivo contro di noi significherebbe poter rientrare nel discorso playoff, quindi – sottolinea – dobbiamo stare molto attenti”. Allora non resta che aspettare la sfida di domenica con Tito in campo. Praticamente una consuetudine da quando il giocatore di Castellammare di Stabia ( “O Guerriero”  così lo chiama la tifoseria) è arrivato a Vibo: “Dallo scorso anno ad oggi ho saltato davvero pochissime partite – commenta – e non può che farmi piacere. Nessun giocatore vuole stare fuori dal campo. Io, oltre agli scongiuri del caso, cerco di fare sempre il meglio durante la settimana mettendomi a disposizione dei miei compagni e dello staff tecnico. La stanchezza – chiosa – è qualcosa che al momento non mi appartiene”. Beato lui.