Duecentottantantotto minuti. Duecentosettanta regolamentari + diciotto di recupero. No. Non stiamo dando i numeri. E’ la cifra esatta legata all’imbattibilità di Riccardo Mengoni. Il numero uno rossoblu non subisce gol da tre partite. Un record in Serie C per il portiere toscano classe ’86. Cavese, Rieti e Sicula Leonzio. Mai in terza serie nazionale la sua porta era rimasta così blindata. Merito dei suoi riflessi tra i pali e di una difesa di ferro. Nonostante, di fatto, il pacchetto arretrato monteloenese, orfano degli infortunati Silvestri e Altobello, sia mutato praticamente ad ogni partita. Sinonimo di sicurezza al di là degli uomini chiamati a difendere la porta. Quella protetta dai guantoni di Riccardo Mengoni. Punto fermo di questa Vibonese. Uomo simbolo del club di via Piazza D’Armi. Da sette stagioni con la maglia rossoblu incollata addosso. Un tatuaggio sulla pelle. Un’emozione forte nel cuore. Per un giocatore diventato ormai vibonese d’adozione: «E’ vero – commenta Mengoni – ormai sono un cittadino “onorario” di Vibo Valentia. Mi sento un vibonese doc – sorride – e anche il mio dialetto locale sta migliorando». Nato a Firenze trentadue anni fa, Riccardo Mengoni, che si appresta a festeggiare le 100 presenze in rossoblu, è sbarcato a Vibo nella stagione 2009/2010. Era la Vibonese formato Seconda Divisione di Galfano, Di Mauro e Omolade. Quella che si salvò, per il terzo anno consecutivo, ai playout battendo nel doppio duello finale il Noicattaro. Mengoni resta in rosa anche l’anno successivo con Tosi ed il duo Ferrante-Viola. Poi Catanzaro, diventando l’idolo della tifoseria, Hinterreggio e ancora Vibonese nel 2013-2014. La parentesi a Viareggio ed il ritorno a Vibo nel 2015. Si ferma pochi mesi poi vola a Lucca prima di tornare, e questa volta senza mai più ripartire nel 2016-2017. L’anno della retrocessione in D riscattata dodici mesi dopo con il ritorno tra i professionisti: «Ho girovagato parecchio – commenta il portiere toscano – ma alla fine sono ritornato sempre a “casa”. Vibo e la Vibonese per me lo sono davvero. Qui ho esordito tra i professionisti. Qui ho gioito e pianto – rimarca. Come a casa, appunto». Passato e presente di un calciatore che a 32 anni suonati ha ancora tanto da dare a questa squadra: «Mi sento ancora in grande forma – spiega Mengoni. Se il mister lo riterrà opportuno – continua – sono pronto a giocare tutte le partite della stagione – sottolinea sogghignando l’estremo difensore rossoblu». E il futuro? Quello prossimo si chiama Casertana. Una corazzata che può contare su bomber di Serie A pronti a spezzare l’imbattibilità di Mengoni: « Giocare contro gente come Castaldo o Floro Flores può e deve farci solo piacere – commenta. La Casertana è una squadra costruita per vincere questo campionato. Noi dovremo andare lì a fare la nostra partita – continua – senza nessun timore. Li attaccheremo dall’inizio come abbiamo fatto contro chiunque e se per strappare un risultato positivo dovessi perdere la mia imbattibilità – chiosa Mengoni – chi se ne frega. E’ sempre più importante il bene della squadra».